Un caldo soffocante e file interminabili all’ufficio postale di via Treviso, l’unico a Capoterra, con l’aria condizionata spenta.
Tutti i giorni si boccheggia e le persone in attesa del loro turno, dopo aver preso il numero, non sanno se sia meglio attendere fuori o dentro. Ore e ore in sosta senza aria condizionata con spazi affollati. Alla fine quasi manca l’ossigeno. Si respira a fatica.
La scorsa estate, qualcuno si era sentito male ed era stato chiamato persino il 118. L’ambulanza della Fraternità della Misericordia è intervenuta più volte. Quest’anno ancora no, ma la paura che possa succedere c’è, perché le temperature sono in continuo aumento. L’aria è soffocante. Dalla fila un medico protesta: “In simili condizioni è impossibile che gli impiegati lavorino e non potremo restare qui”.
Almeno lo scorso anno c’era qualche ventilatore e l’aria un po’ circolava. L’amministrazione, poi ha ritenuto di spegnere tutto, per una questione di risparmio energetico.
Intanto, i disagi e le proteste sono all’ordine del giorno.
Le Poste sono aperte solo al mattino, per consentire agli impiegati di andare in ferie, ma con l’orario ridotto la fila aumenta. Da giovedì pagano le pensioni, l’attesa si triplica e al caldo senza aria condizionata non è certo salutare restare in un locale super affollato.
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