Capoterra, approvato per un soffio il testamento biologico

Un inno alla vita, su proposta del Capogruppo Psi, Christian Ruiu, è stata l’approvazione del testamento biologico, in un Consiglio comunale spaccato in più pezzi.
Una parte della minoranza, escluso Giovanna Congiu, ha abbandonato l’Aula mentre Lucia Baire e Pino Dessì hanno votato contro.
La Coalizione di Francesco Dessì ha contatto troppi assenti e tra questi per la prima volta in 10 anni, il Capogruppo del Pd Marco Zaccheddu. 11 i presenti e come se non bastasse a complicare la situazione si è aggiunta anche l’astensione di Giuseppe Fiume dell’Udc.
Il testamento biologico è un atto simbolico, approvato con una maggioranza risicata, per parecchi mal di pancia all’interno del Pd.
L’Assemblea con una delibera nel 2012 aveva approvato il Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento e ieri con l’approvazione del Regolamento l’ha reso operativo.
La proposta è arrivata dal Presidente della Commissione politiche Comunitarie, Ruiu e da Efisio Demuru del Pd. Una silenziosa alzata di mano che dà un segnale su quello che in seguito approverà il Parlamento e il Comitato bioetico, perché non esiste ancora in Italia una legge specifica sul testamento biologico.
“Molti Comuni stanno chiedendo la legge sui testamenti biologici, ed in attesa prendono iniziative come quello che oggi abbiamo approvato – precisa Ruiu – il cittadino potrà scrivere in un registro, nel rispetto della privacy, la propria volontà riguardo ai trattamenti sanitari che desidera accettare o rifiutare; come l’accanimento terapeutico, donazione organi, cremazione. Notificare le proprie volontà da un notaio costa migliaia di euro mentre dal nostro funzionario è gratuita. Con questo veniamo incontro ai cittadini su un argomento così delicato che da sempre ha diviso l’opinione pubblica. Capoterra è il quarto Comune in Sardegna dopo Nuoro, Cagliari e Tempio Pausania di cui Cagliari è la prima provincia italiana ad aver fatto un ufficio ad hoc di tutela dei cittadini testamentari. L’atto di notifica gratuito dei testamenti è una dimostrazione di democrazia e di grande rispetto anche per i meno abbienti e per quelle persone rimaste emarginate dalla società che non hanno eredi che potranno decidere per lui”.
Quindi, puntare sulla qualità della vita e al benessere dell’individuo. “È chiaro a tutti che l’iniziativa assume un forte valore simbolico e di stimolo verso il Parlamento, che da parecchie legislature tiene ferma ogni proposta in grado di legiferare sul tema in linea con le altre democrazie europee – lamenta Demuru – l’Italia è fortemente in dietro su questo tema e una nuova iniziativa legislativa può e deve nascere per la pressione e la promozione dell’istituzione più vicina al cittadini.
Il Regolamento sul testamento biologico, dopo gli accurati studi fatti in Commissione e con il responsabile dell’Ufficio anagrafe, è un’opportunità che diamo ai cittadini di custodire in maniera riservata le loro volontà. Vogliamo dare il proprio apporto per una battaglia di laicità e di rispetto delle volontà individuali del cittadino, non è una campagna partitica ma un passo avanti verso una maggiore e più consapevole libertà. Ognuno sarà libero di mantenere le proprie opinioni e di professare il proprio credo, ma allo stesso tempo consentiremo a chi lo vorrà, di esprimersi sul proprio fine vita e sulla qualità della propria esistenza”.
Giacomo Mallus suo compagno di partito aggiunge: “Non si può impedire di lasciar scritte le proprie volontà, soprattutto in assenza di parenti. Ciascuno di noi deve essere libero di decidere della propria vita. Con questo passo formale abbiamo voluto inneggiare alla gioia di vivere”.
Di tutt’altro avviso il leader della minoranza Lucia Baire: “Abbiamo votato contro perché si tratta di pura demagogia. Non ha nessun fondamento né giuridico né costituzionale. Io mi domando ma sono questi i problemi del paese? C’è un problema morale e di coscienza che certo questo Consiglio non può risolvere”.

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