E’ grave che un consigliere comunale dichiari di voler entrare in Commissione Pari Opportunità come atto provocatorio e in difesa delle donne. Denota un atteggiamento irrispettoso dell’istituzione che sprona tutti, ma soprattutto la componente femminile della società, a non abbassare la guardia sulle politiche per le pari opportunità.” Lo afferma l’ex consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris, presidente dell’Associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento alla “querelle” sorta nel Comune di Capoterra dove vige un regolamento che esclude gli uomini dalla Commissione Pari Opportunità. “Risulta ancora troppo facile – ha aggiunto Caligaris – prendersela con le donne specialmente quando sono rare, svolgono un ruolo attivo, conoscono le norme vigenti e dimostrano di avere carattere. Non si può negare che si discuta a livelli diversi della opportunità o meno di integrare le commissioni parità alla presenza maschile. In qualche Comune ciò è stato fatto ma solo dopo un serio dibattito e confronto che ha portato alla modifica del regolamento e non sulla spinta di ‘provocazioni’ scaturite da manie di protagonismo”.
“Il consigliere comunale di Capoterra così interessato alla Commissione Pari Opportunità potrebbe promuovere un’iniziativa rivolta ai numerosi colleghi per far aumentare il numero degli organismi paritari nei Comuni della Sardegna. E’ noto infatti che a fronte di 377 enti locali solo poco più di una decina nella regione hanno insediato le Commissioni Parità. Se si distinguesse in questo servizio civile – ha concluso Caligaris – farebbe sicuramente bella figura e dimostrerebbe con i fatti di voler aiutare le donne conquistandone la stima. Limitarsi a gratuiti giudizi su chi lavora invece non premia”
Pari opportunità: «Niente uomini in commissione» – L’Unione Sarda