Una partita senza respiro. Ogni attimo vissuto da entrambe le squadre con una intensità che solo pochi appuntamenti nel corso di una stagione sportiva ti consentono di vivere. La pioggia sbatte sui corpi degli atleti e continua ad allagare il campo. A viso aperto. Sono due formazioni che non devono nascondersi. Di fronte si trovano fuoriclasse come Cassina e Regan, Arbizu e D’angelo, Aiello e Visser, ma quello che farà la differenza tra le due squadre sarà la solita caparbietà sarda dei ragazzi capoterresi che farà da amalgama tra le varie anime della squadra. Gli spalti si riempiono nel momento in cui l’arbitro fischia l’inizio e si avverte che anche per gli astigiani questo match è un match particolare. Sarà battaglia anche sugli spalti tra i cori delle due tifoserie. Ma quello che accade in campo nei successivi ottanta minuti è la spettacolare rappresentazione di come debba essere una partita di rugby. Non ci sono scuse, si è lì entrambi, pronti, così come a darle, pronti ad assorbire l’urto dell’avversario. Dopo continui ribaltamenti di campo e una punizione che D’angelo manda fuori dai pali, finalmente arriva la meta del Capoterra con Juan Aiello e Lisandro Arbizu trasforma. Ancora un errore di D’angelo su punizione mentre il numero 10 giallorosso centra un calcio piazzato. Il primo tempo si chiude sul 10 a 0 per i ragazzi sardi.La pioggia insiste imperterrita e il secondo tempo vede l’Asti rabbioso in attacco. Una vera battaglia, corpi che si mischiano tra pozzanghere di fango, sudore, zigomi lividi e tacchetti e voglia di sfondare a tutti i costi. I piemontesi riescono a riagguantare il risultato, sono momenti che lasciano tutti senza fiato. Dieci a dieci. Tempo ormai scaduto. Possibile che debba finire così? Pari e patta? Punizione per il Capoterra. Arbizu sull’ovale. Silenzio. La rincorsa. Parte la palla. Quel volo interminabile. Come attraversa la linea dei pali esplode l’urlo dei capoterresi, i tifosi, i dirigenti, l’arbitro fischia. Finita. E’ finita! Capoterra batte Asti 13 a 10. Si abbracciano i capoterresi a centro campo Capoterra si riprende quanto l’Asti all’andata si era preso in casa dei giallorossi. Una partita le cui emozioni fanno rivivere quelle vissute lo scorso anno contro l’Amatori Milano, partita combattuta e vinta in casa.Ora il primato in classifica va difeso sino alla fine, sarà ancora dura, ancora quattro partite da giocare sino all’ultimo secondo, Ospitaletto, Lecco, Genova, Biella, quattro fermate per il capolinea. Ancora quattro passi.
Antonio Falda
ASD Amatori Rugby Capoterra