La diga è di tutta la comunità di Capoterra

Egregio amministratore di Capoterra.net

consulto quotidianamente il Suo sito e oggi, dopo aver letto il commento di Giuseppe Pala, vorrei avere la possibilità di scrivere in risposta alle dichiarazione del consigliere Mallus uscite ieri sull’Unione Sarda. Di sotto il testo che vorrei fosse pubblicato

Egregio Sig. Giacomo Mallus
La diga non è di Poggio dei Pini, ma di tutta la comunità di Capoterra. Poggio ha l’onore e l’onere di “ospitarla” nel proprio territorio e fare in modo che continui ad esistere. Naturalmente, se lasciati soli, Noi non ci abbatteremo e saremo ancora più decisi e vigorosi nel difenderla perché quella diga fa parte di noi. Quel lago, è vita!
Ma non si è mai accorto di nulla Sig. Mallus? Non si è accorto di come respira? Di come contribuisce ad ossigenare il nostro territorio? Di come lo protegge ogni estate? Di come esso ormai faccia parte di un ecosistema naturale che genera vita?
Se abbiamo delle montagne cosi belle, se ogni estate riusciamo a difenderle dagli incendi, è solo grazie a questo lago.
Quello che rattrista realmente è che alcuni, non riferendomi di certo alla Sua persona, in un momento tragico come l’alluvione, ne hanno approfittato per trarne visibilità politica, lasciandosi spesso andare in affermazioni destituite di fondamento e utili solo a fomentare un clima di paura e di rancore reciproco.
Lei è libero di esprimere tutte la affermazioni che vuole, ma non dimentichi che fa parte di un consiglio comunale. Lei non è il consigliere comunale di Frutti d’Oro e di Rio S.Girolamo, lo è di tutto il territorio del comune di Capoterra.
La sua “semplice analisi” che non vuole essere un parere tecnico ma che in realtà viene presentato come se lo fosse, manca dell’elemento fondamentale: un analisi dei dati.
I dati del monitoraggio statico della diga, devono essere preliminarmente raccolti ed analizzati per valutarne la sicurezza e tali dati non erano presenti nei giorni dell’alluvione e della sua intervista. Ha fatto bene il Sindaco in via cautelativa ad ordinare lo sgombero ma, ripeto, in via cautelativa.
Ove mai tali analisi dovessero evidenziare significative deficienze della diga tali da comprometterne la tenuta o la stabilità, i tecnici incaricati, augurandoci di concerto con i tecnici della cooperativa e perché no, del comune, valuteranno la soluzione migliore da adottare.

Concordo pienamente sul fatto che “che nessun può’ affermare che simili eventi atmosferici non potranno ripetersi e conseguentemente non si può’ correre una seconda volta un simile rischio” però mi chiedo: se non ci fosse la diga l’acqua si fermerebbe prima di arrivare a Rio e Frutti d’Oro?La risposta non può che essere in senso negativo: l’acqua non sarebbe rallentata dalla diga, parte delle macerie trasportate non si depositerebbero nel fondo e si riverserebbero come uno tsunami sulle lottizzazioni a valle.
Il futuro della diga in terra di Capoterra, lo vorremo decidere con tutti i concittadini di Capoterra perché è patrimonio comune.
Da lei e dai suoi colleghi, mi aspetto la necessaria lungimiranza che deve avere chi amministra la “cosa comune”.
Mi auguro inoltre che si adopererà non solo in favore della diga famosa, ma anche per le altre due dighe danneggiate durante l’alluvione.
Sig Mallus, tenga sempre a mente che L’ACQUA E’ DI TUTTI ED è UN BENE PREZIOSO DA CONSERVARE.

Luca Madeddu (abitante di Poggio dei Pini che ogni estate lotta contro gli incendi con gli amici di tutta Capoterra)

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